Alcune volte l’affermazione di un giovane che dice di sentirsi “corpo estraneo” potrebbe farci riflettere.
Forse sono molti i giovani che si sentono corpi estranei non solo al contesto socio-politico, ma soprattutto estranei alle relazioni interdipendenti significative.
Forse vale la pena ricordare quello che scriveva il filosofo, teologo e pedagogista Martin Buber: «Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico. Ciascuno ha l’obbligo di riconoscere e considerare che lui è unico al mondo nel suo genere, e che al mondo non è mai esistito nessun uomo identico a lui. Se, infatti, fosse esistito al mondo un uomo identico a lui, egli non avrebbe motivo di essere al mondo. Ogni singolo uomo è cosa nuova nel mondo e deve portare a compimento la propria natura in questo mondo».
Potrebbe essere utile anche quello che Viktor Frankl ritiene fondamentale del vivere: «Volontà di significato» come «desiderio di una vita che sia il più possibile piena di significato».