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Il Battista è in carcere, in Galilea crescono rifiuto e ostilità, i miracoli di Cafarnao e di Betsaida non convertono nessuno, eppure, nel pieno della crisi, Gesù benedice il Padre, fermandosi improvvisamente come incantato davanti ai suoi, ai piccoli.
In quell'aria di sconfitta, si apre uno squarcio inatteso che lo riempie di gioia: Padre, ti benedico, ti rendo lode, ti ringrazio, perché ti sei rivelato ai piccoli. Gesù non se l'aspettava e si stupisce della novità; la meraviglia lo invade e lo senti felice.
I piccoli sono coloro che ce la fanno a vivere solo se qualcuno si prende cura di loro. Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato. Quando gli uomini dicono: "perduto", egli dice: "trovato", quando dicono: "condannato", egli dice: "salvato!" (Bonhoeffer). Il posto vuoto dei grandi lo riempiono pescatori, poveri, malati, vedove, bambini, pubblicani. I preferiti di Dio. E per entrare pienamente nel mistero Suo vale più un'ora passata dentro il mondo di uno di questi piccoli, che anni di studi di teologia.
La messe è abbondante.
Lo sguardo positivo del Signore spiazza ancora il nostro pessimismo di messe scarsa, di chiese vuote.
Ma lui sorride, e vede altro.
Vede molto grano che cresce e matura, vede che il seme è buono; buoni il terreno e la stagione, e l'uomo.
Ma non esiste alcuna scuola che insegni a diventare apostoli, perché non sono le parole che contano, ma quanta convinzione, quanta passione e stupore contengono.
Come farai a dichiarare che Dio è vicino, a sentirlo tu per primo avvampare dentro di te?
Dio non si dimostra, si mostra. Con gesti di pietà e di cura: guarite, risuscitate, sanate, date...
Ognuno di noi, con lui, è crocevia di finito e d'infinito, di piedi impolverati e di ali d'aquila.
Ci soccorre una buona notizia, un grido da rilanciare dai tetti: «Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri. Voi avete il nido nelle mani di Dio».
Voi valete: che bello questo verbo!
Per Dio, io valgo. Valgo di più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di questa e di tutte le primavere che verranno; valgo per lui di più di quanto osavo sperare.
Finita la paura di non contare, di dover sempre dimostrare qualcosa.
«Non temere» tu vali di più.
Per come sei.
Così come sei.
Al punto che «ti conta tutti i capelli in capo». Il niente dei capelli: Qualcuno mi vuole bene frammento su frammento, fibra su fibra, cellula per cellula.
Per chi ama, niente dell'amato è insignificante, nessun dettaglio è senza emozione.