BEATI E FUTURO
La storia si aggrappa ai santi per non ritornare indietro, si aggrappa alle beatitudini. Beati i miti perché erediteranno la terra, soltanto chi ha il cuore in pace garantisce il futuro della terra, e perfino la possibilità stessa di un futuro.
Nell'immenso pellegrinaggio verso la vita, i giusti, coloro che più hanno sofferto conducono gli altri, li trascinano in avanti e in alto.
Lo vediamo dovunque, nelle nostre famiglie come nella storia profonda del mondo: chi ha il cuore più limpido indica la strada, chi ha molto pianto vede più lontano, chi è più misericordioso aiuta tutti a ricominciare.
Il Vangelo ci presenta nelle beatitudini la regola della santità; esse non evocano cose straordinarie, ma vicende di tutti i giorni, una trama di situazioni comuni, fatiche, speranze, lacrime: nostro pane quotidiano.
Nel suo elenco ci siamo tutti: i poveri, i piangenti, gli incompresi, quelli dagli occhi puri, che non contano niente agli occhi impuri e avidi del mondo, ma che sono capaci di posare una carezza sul fondo dell'anima, sono capaci di regalarti un'emozione profonda e vera.
E c'è perfino la santità delle lacrime, di coloro che molto hanno pianto, che sono il tesoro di Dio.