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In quell’ultimo giovedì, al tramonto, Gesù pronuncia parole terribili su del pane e del vino. Parla di un corpo spezzato, di sangue versato.
Di un uomo consegnato. Cosa è stata la vita di Gesù se non un continuo e appassionato consegnarsi? Neppure il suo corpo ha tenuto per sé: “prendete e mangiate”; neppure il suo sangue: “prendete e bevete tutti”.
Sera del tradimento, che inizia con l’abbraccio degli amici e termina in catene.
Sera dell’abbandono: e, abbandonatolo, fuggirono tutti.
È difficile immaginare una celebrazione dell’amore più realistica dell’Ultima cena. Non ha niente di romantico, è uno scontro con la complessità dell’amore, con i suoi conflitti e la sua vittoria finale.
È il momento della crisi, quando Gesù passa per il fuoco; il momento in cui tutto è esploso, tutto sembra finire. Dice ai suoi discepoli semplicemente e liberamente che è arrivata la fine, che uno di loro lo ha tradito, che Pietro lo rinnegherà, che gli altri fuggiranno, nella notte, ingoiati dalla paura.
Eppure lava loro i piedi.
Volete sapere qualcosa di voi e di me? – dice Gesù a discepoli e discepole di ogni tempo – Vi do un appuntamento: uno che è posto in basso. Che cinge un asciugamano e si china a lavare i piedi ai suoi. Li lava perfino a Giuda, che lo tradisce.
Chi è Dio? Il mio lavapiedi. In ginocchio davanti a me. Le sue mani sui miei piedi.
Mi aspetto il dirompere della maestosità e Lui mi porta nel silenzio della terra umida, dove un chicco di grano sta partorendo la sua vita. Attraverso la morte. Non ci abitueremo mai ai paradossi del nostro Dio: perdere per trovare, dare per ricevere, morire per vivere; è una logica che ci afferra e ci scuote, ci trascina in voli impensati, su traiettorie imprevedibili.
“Tu non sai come spunta una gemma a primavera e come un fiore parli a un altro fiore e come un sospiro sia udito dalle stelle, tu non sai…” (David M. Turoldo).
Così parla al mio orecchio questo Gesù che mi invita a leggere i messaggi segreti della vita, quei miracoli umili e silenziosi, quella lezione per cui per imparare a vivere bisogna saper morire. Come un chicco di grano, che mentre muore non sa ancora di essere spiga, ma che sente che c’è un filo invisibile che lo tiene legato al futuro, anche Gesù teme il passaggio e ne resta “turbato”; ma a noi che preferiamo scappare insegna il coraggio: insegna che un chicco marcito nella terra sta preparando un’abbondanza di vita.
A me che voglio “vedere” suggerisce di “vedere un mondo in un granello di sabbia e un cielo in un fiore selvatico, di tenere l’infinito nel cavo della mano e l’eternità in un’ora.” (William Blake)
Pace a voi!
Che vivete una vita che non grida più niente dentro,
a voi che vi raggomitolate
per offrire meno presa alla sofferenza,
vi dono in prestito la luce dei giorni a venire.
Pace a voi!
All'ombra dentro di voi.
Pace a Giuda, che immerge la mano nel tegame
e a Tommaso che immerge la mano nella piaga.
Pace a voi!
Che correte intorno a voi stessi senza trovarvi,
che dissipate invece di ricostruire,
pace ai pensieri che vi torturano.
Pace a voi!
Ai vostri sentieri spinosi in cerca di una casa,
un abbraccio appena giunti vi tolga ogni peso.
Cari parrocchiani e cari amici che venite da altre parrocchie e paesi a partecipare all’Eucaristia in San Carlo.
Desideriamo oggi raccontarvi, se pur brevemente, quanto fa la nostra Caritas parrocchiale a favore delle persone con difficoltà di vario tipo.
Presenteremo quanto fatto nel triennio 2021-2023
Innanzitutto vogliamo ringraziare tutti voi e tutti coloro che ci aiutano economicamente: persone singole, famiglie, imprenditori.
Se non avessimo questo aiuto non potremmo fare quello che stiamo facendo. In poche parole: dovremo chiudere questa scelta parrocchiale, di primaria importanza, a favore dei bisognosi.
La Caritas di San Carlo si vedrebbe costretta a chiudere.
Il Consiglio pastorale e quello economico, visto il bilancio parrocchiale, hanno constatato che quello che raccogliamo nelle Messe festive od in occasione di celebrazione di altri sacramenti è sufficiente solo per coprire le tante e varie spese per tenere in piedi la parrocchia.
La Parrocchia non ha altre entrate di nessun tipo.
Pertanto ribadiamo la nostra gioia per avere tanti benefattori che sostengono la Caritas. Ovviamente, alcuni imprenditori sollecitati dal nostro parroco don Lino, ci danno annualmente buoni contributi e ci auguriamo lo possano fare anche in futuro. Ma di importanza grande è anche “l’obolo della vedova” come racconta il Vangelo.
Aiutiamo solo persone e famiglie residenti nella nostra parrocchia e così fanno anche gli altri parroci della città che aiutano i loro parrocchiani bisognosi.
Tutti sono segnalati dalle assistenti sociali e pertanto non esiste una distribuzione “a pioggia”; facciamo colloqui personali per analizzare la situazione; importante per noi costruire una relazione.
Dal 2018, oltre ai pacchi viveri, diamo anche buoni spesa, in modo che le persone e le famiglie possano acquistare anche cibi freschi.
L’altra attività della Caritas, rivolta a chi è in difficoltà, consiste in aiuti economici per il pagamento di affitti, spese condominiali, bollette di vario tipo, acquisto di medicinali, spesa per la mensa scolastica, spese per rinnovo passaporti e permessi di soggiorno, per trasporto pubblico.
In questo ultimo triennio 2021-2023 abbiamo speso per tutte le necessità sopra esposte la somma di Euro 49.815,00.
Come si può notare, ed anche in base a quanto esposto precedentemente, possiamo fare tutto ciò grazie a chi sostiene questa scelta parrocchiale di mettere al primo posto i bisognosi.
Confidiamo sempre nel vostro aiuto.
Chiediamo, se lo desiderate, di portare alimenti in parrocchia, perché al momento gli armadi della Caritas sono quasi vuoti.
Inoltre sabato prossimo 16 marzo dalle 09.00 alle 18.00 e domenica prossima 17 marzo dalle 09.00 alle 13 siamo presenti all’esterno del Poli Regina di Via Fermi a Trento dove ci saranno dei giovani della nostra parrocchia, coadiuvati da alcuni adulti, che raccoglieranno alimenti e beni di prima necessità da portare poi in parrocchia alla nostra Caritas.
Vi consegneranno un elenco di quanto abbiamo bisogno.
Se qualcuno vuole fare offerte in denaro, può consegnare in chiesa oppure in ufficio parrocchiale; sul sito della nostra parrocchia trovate, nel link “Caritas”, l’Iban per bonifici bancari.
Grazie ancora
I volontari della Caritas di San Carlo
insieme al parroco don lino
NECESSITIAMO:
OLIO DI OLIVA
OLIO DI SEMI
ZUCCHERO
RISO
CAFFE’
BISCOTTI
TONNO
MARMELLATA
LEGUMI IN SCATOLA ( PISELLI, FAGIOLI…)
SALSA DI POMODORO
LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE
FARINA BIANCA
PASTA
PASTINA PER MINESTRA
DADI IN CONFEZIONE PICCOLA
PRODOTTI PER L'IGIENE PERSONALE
PRODOTTI PER LA PULIZIA DELLA CASA
PRODOTTI PER LAVARE A MANO E IN LAVATRICE